Mi piace pensare che la realtà stessa possa essere considerata come il medium di riferimento con cui dialogare con il pubblico.
L’adozione di una cultura del fare e del progetto che porti i valori delle aziende a contatto diretto con il pubblico e le persone. La nascita di attività che mettono al centro la condivisione della conoscenza e delle passioni, e che aspirano alla massima concretezza ed eccellenza.
Entrare nella vita delle persone, non nella testa
Il messaggio pubblicitario non deve essere considerato come un prodotto finito, ma come un trailer di una serie di attività che succedono realmente.
Le aziende si comportano come persone
Nel piano di comunicazione sono sempre più presenti progetti che hanno un impatto sociale sui target di riferimento. Le aziende diventano attori protagonisti all’interno della società, facendosi promotori di iniziative imprenditoriali e progetti specifici nel settore di loro competenza, progetti utili in senso assoluto che veicolano i valori aziendali e che coinvolgano persone e istituzioni.
I progetti dovranno essere pensati in funzione anche della loro notiziabilità e condivisibilità. Offline e online sono parte di una stessa strategia di comunicazione che rafforzano a vicenda.
Dal bombardamento alla costruzione
Credo che si debba riconsiderare la sacralità dello spazio pubblicitario come un’opportunità per comunicare, non come l’ennesima cartuccia da sparare. 1 spot può generare 100 post. La costruzione di significato avviene con il coinvolgimento delle persone